Una vita “normale” e una d’artista. Una vita di numeri e ragioni concrete, un’altra fatta di sogni, da sognatore, da perfetto artigiano del caso. Walter Perri celebra così questo dualismo scenico, estetico, spirituale e lo fa con 4 nuovi brani che raccoglie dentro un EP dal titolo evocativo ”Dottor Perri & Mister Singer”.

La sottilissima timbrica alla Ivan Graziani anche accolta da un pop proveniente da un glorioso passato: questo disco sembra uscire dai famosi anni ’80 dove i contorni dei suoni iniziavano a farsi digitali, con quelle batterie compatte e, ovunque, nessuna presenza di smagliature umane. E tutto arriva chiaro dal brano “La vita è con te” dove ostinati orchestrali si innestano in feel di drumming decisamente molto educati e fermi nonostante i riverberi tipici di mode passate. E non sono critiche negative ma, anzi, elementi di grande carattere e unicità visto che in questo futuro siamo sempre alla ricerca di trasgressioni obbligatoriamente innovative. E poi Battisti non manca nelle ombre e nei debiti di ispirazione come in “Lascia che il vento” – vero è che la voce si macchia di poche nebbie nella timbrica bassa tanto a ricordare quelle lettere masticate tipiche di cantautori minori come Tommaso Talarico. E in questo brano si respira quel senso di provincia, di città, di pioggia, di ua-ua alle chitarre che tipiche del suono degli adolescenti in piena ascesa in quel tempo. E cambia un poco faccia dentro la chiusa “Non sono le parole” anche se in fondo, il sangue e il DNA restano perfettamente ancorati li…
Poteva giocare con un suono più efficace forse, meno in bilico tra passato e qualche accorgimento dal futuro. Poteva essere vintage in tutto e per tutto. Oppure avrebbe dovuto sicuramente levarsi via di torno soluzioni troppo identificative, troppo derivative… troppo famose. Walter Perri però dimostra di essere così e di non curarsi di futili vezzi di scena. Il disco suona vero anche per questo…