L’EP “Akusticose Elettriche Vol. 1” dei Radio Lausberg, prodotto da Alessandro Finaz Finazzo, leader della Bandabardò, è un lavoro discografico che unisce sonorità acustiche ed elettriche in modo equilibrato e sperimentale. Registrato al Wall Up Studio di Paolo Baglioni a Firenze e mixato da Giovanni Versari, l’EP include quattro brani inediti: “È viva l’Italia”, “Alexa”, “Cuore di pietra” feat. Laura Mirò e “Girotondo nucleare”. Queste canzoni sincere e dirette riflettono le paure e le speranze dell’oggi, con un mix di suoni etnici e moderni che strizzano l’occhio al folk acustico e al folk rock.

Innanzitutto, potete dirci come è nato “Akusticose Elettriche Vol. 1”?

È nato in sala prove, sui palchi, suonando, condividendo note e momenti di vita con tutta la band.

Parlando del vostro ultimo EP “Akusticose Elettriche Vol. 1”, esiste un filo conduttore che unisce le diverse tracce nella tracklist? Qual è il messaggio che avete cercato di trasmettere attraverso questo lavoro?

Si, il filo conduttore che unisce i nuovi brani è da ricercare principalmente nella sonorità, sempre più contaminata e contemporanea. Riuscire a far dialogare strumenti etnici con quelli elettronici è molto stimolante e soddisfacente.

C’è una canzone in particolare a cui siete profondamente legati o che ha richiesto un processo emotivo più complesso durante la sua creazione?

No, tutte le canzoni sono come dei figli, l’amore non si divide ma si moltiplica.

Come descrivereste l’evoluzione del vostro suono con la produzione artistica di Finaz?

Lavorare con Finaz ci ha sicuramente arricchito dal punto di vista del suono, il suo approccio da musicista, la sua esperienza hanno fatto si che capissimo tante cose che oggi cerchiamo di mettere in pratica in ogni nostro live.

La vostra musica è una fusione di tradizione e modernità. Quali sono gli elementi tradizionali più presenti nelle vostre composizioni?

Dal punto di vista musicale sicuramente le ritmiche, l’utilizzo di strumenti come la Zampogna, l’organetto, la fisarmonica, dal punto di vista testuale l’utilizzo ove possibile di quel po di dialetto che rende ogni nostra creazione vera e unica.

Nel vostro percorso artistico, quanto considerate fondamentale la ricerca e la sperimentazione di nuove sonorità?

Ritengo sia un elemento essenziale, aprirsi alla ricerca di nuove sonorità e di nuove sperimentazioni è un mondo molto affascinante ed estremamente difficile, noi ci proviamo, soprattutto cerchiamo di essere sempre recettivi e attenti, così da cogliere in ogni possibilità di condivisione musicale il meglio possibile.

Come questa continua esplorazione impatta il vostro approccio al processo creativo?

Come dicevo prima, ritengo sia fondamentale provarci, poi, tutto dev’essere naturale, la vita, gli incontri, lo studio, i palchi, tutto fa sì che, questo processo creativo sia sempre più conseguenziale.

Qual è l’insegnamento più significativo che avete appreso finora attraverso la vostra esperienza musicale?

La bellezza di fare musica e di regalare sorrisi ed emozioni sincere.

Ci sono anticipazioni o novità che desiderate condividere in anteprima con i nostri lettori riguardo ai vostri prossimi progetti?

L’uscita di un nuovo Akusticose elettriche vol.2 che anticipa l’uscita dell’album a fine anno con una sorpresa.

Di seneci