Si intitola “Naked” il nuovo singolo di Laura Fatato in arte Rora. Mettersi a nudo è il cuore pulsante di questo brano dal fortissimo potere visionario, dalle sfumature “nere di pelle” di quel soul e R&B che tanto ha fatto storia. Di sicuro sono carte buone da approfondire…

Quel nuovo soul/jazz alla Winehouse è pane quotidiano per te o sbaglio?
È innegabile qui il mio amore e la stima per un’artista come Amy Winehouse. Mi ha sempre colpita il suo modo di concepire la musica, in maniera così viscerale, di “pancia”, che coincide con quello che è per me la musica. Non direi però che il soul/jazz sia il mio unico pane quotidiano, ho così tanto da dire a livello musicale (e non solo) che per me sarebbe riduttivo chiudermi in un genere solo. Io sono per la contaminazione, che è anche la caratteristica della mia terra, la Sicilia.

Domanda provocatoria: se mettersi a nudo è una liberazione, poi perché tutti releghiamo chi siamo e cosa cantiamo dentro i cliché della forma che va di moda?
Credo che il motivo risieda in una logica di mercato. La necessità degli artisti di essere ascoltati e lavorare facendo musica spesso supera la voglia di esprimersi come si vuole e come lo si farebbe spontaneamente. A volte, invece, sarò anche io provocatoria nel dirlo, ma semplicemente manca un po’ di cultura musicale, esperienza, studio, o coraggio. La prospettiva che suggerisco io è un incoraggiamento a liberarsi di quello che “pensano” o “impongono” gli altri, la società, il mercato (etc.) e a tirare fuori le proprie caratteristiche individuali, i propri gusti e le proprie inclinazioni naturali. Come nell’amore, noi vogliamo essere amati per quello che siamo, o per quello che gli altri ci dicono di fare?

Una canzone che celebra la pace fatta con le proprie imperfezioni o al contrario, una canzone che ti ha portato la pace con esse?
Direi la seconda, ma di conseguenza anche la prima opzione. Per me, la musica è come fare terapia con me stessa. Quando sono triste, confusa, felice, mi piace mettere sul foglio note e parole che esprimono quello che penso. Ho passato tanto tempo a non sentirmi “abbastanza”, a ingigantire le mie imperfezioni facendole diventare muri insormontabili, quando invece è la prospettiva con cui si guardano le cose che suggerisce la risposta. Se non credi neanche tu in quello che sei, come pensi possano farlo gli altri? Inoltre, la funzione della musica è quella di far immedesimare chi ascolta, e far sentire meno soli nel provare certe emozioni. La musica è il mio mezzo per stare meglio, ma allo stesso tempo è anche una celebrazione di quello che esprimo. E questo mi auguro: che chi le ascolta possa fare pace anche con le sue di “imperfezioni”.

Un brano visionario: hai pensato al video?
- E il disco di Rora? Come pensi suonerà?
Penso sempre a un video quando scrivo canzoni, e spero un giorno di poterlo fare per ogni singolo in futuro. Ad oggi delle mie due canzoni uscite “Even Exist” e “Naked” ci sono dei video brevi su Instagram.
“Naked” è stato girato in un lounge bar perché quel luogo mi suggeriva la canzone.
Nei miei programmi futuri, ci sono due singoli che usciranno nei prossimi mesi. Ma da settembre inizierò a lavorare a un EP con poche canzoni ma che seguiranno un concept in comune, non abbandonando la commistione di generi che mi rappresenta.