Alt-Pop con schizzi di elettronica e soundscape, questo è Riél giovane cantautore e producer italo-venezuelano. Dopo un percorso di studi incentrato sulla produzione, inizia la sua carriera musicale nel 2022 scrivendo e producendo i suoi brani e pubblicandoli insieme all’etichetta discografica M&M-D&G. Ad oggi con 6 singoli pubblicati, 4 video musicali e due comparse in tv (Viva il video box – Rai 2, Rai Play, Don’t Forget The Lyrics – TV8) Riél inizia un nuovo capitolo con un sound attuale e allo stesso tempo futuristico dando vita a produzioni intrinsecamente legate alla musica elettronica senza trascurare melodie pop orecchiabili e contemporanee.

 

“Cielo di spine” è il nuovo singolo di Rièl disponibile sulle piattaforme digitali di streaming dal 14 giugno e in rotazione radiofonica da venerdì 12 luglio 2024.

 

Com’è nata la tua passione per la musica e quali sono gli artisti che hanno maggiormente influenzato il tuo percorso artistico?

 

Mi ricordo chiaramente mio papà che mi fece vedere un concerto dei Guns N’ Roses quando avevo più o meno sette o otto anni. Il sentire quelle migliaia di persone cantare a squarciagola le loro canzoni mi ha segnato così tanto che da lì in poi il mio unico obbiettivo è stato di fare tutto il possibile per riuscire un giorno ad arrivare lì anch’io ed essere su un palco così.

Ho sempre ascoltato i Negramaro e sicuramente la voce di Giuliano Sangiorgi mi ha influenzato molto, poi artisti come The Weeknd, Charlie Puth e Willow mi portano tanta ispirazione ogni giorno.

 

Quando hai iniziato a sentire la necessità di raccontare la tua vita in musica?

 

Più o meno attorno ai 18 anni ho cominciato a sentire la necessità di buttare fuori tutte le preoccupazioni e problemi che avevo dentro e l’unico modo è stato attraverso la musica.

 

Qual è il tuo primo ricordo legato alla musica?

 

Probabilmente quel concerto dei Guns N’ Roses che mi ha mostrato mio papà a 8 anni.

 

Parliamo del tuo nuovo singolo. Quali sono i temi trattati e come è avvenuta la scelta del titolo?

 

Beh di solito la fine di una relazione nasce dalla volontà di almeno una delle due parti di volersi separare, ci sono volte invece in cui una relazione deve finire anche quando nessuno dei due lo vorrebbe. Questo brano parla proprio di questo, una relazione in cui ormai l’amore non basta più, in cui ci si fa solo del male a vicenda, un’amore tossico che trascina entrambi sempre più a fondo. Partendo da questo presupposto il testo è la conversazione che si ha quando ci si confronta con la realtà e si capisce che per quanto si tenga all’altra persona la cosa migliore è lasciarsi andare. “Credimi sto volando in un cielo di spine” è esattamente quello che si prova a ritrovarsi in quella situazione.

 

Come artista, quanto è importante la ricerca e la sperimentazione di nuove sonorità?

 

È davvero tutto, non solo per evitare di scivolare nel cliché ma anche solo per la propria sanità mentale ed evitare di continuare a scrivere le stesse canzoni.

 

Qual è l’insegnamento più importante che hai appreso fino adesso dalla musica?

 

Nello scrivere canzoni non ci sarà mai niente di sbagliato, nessuno potrà mai giudicarti per quello che scrivi o come lo scrivi, ogni canzone a modo suo è esattamente quello che l’artista voleva dire. Per quanto riguarda la pura espressione artistica ogni opinione e ogni giudizio sono validi e nulli allo stesso tempo, una creazione e quello che trasmette sta negli occhi di chi la guarda, non esiste un’opinione oggettiva.

Ora se parliamo di industria musicale e music business è già un’altra cosa, lì di giudizi ce ne possono essere davvero tanti ma rimaniamo sul romantico e consideriamo solo la risposta di prima.

 

Qualche novità che vuoi condividere, in anteprima, con i nostri lettori?

 

Presto, molto presto uscirà il mio prossimo singolo, non posso ancora rivelare molto ma restate connessi perché di musica ce n’è parecchia.

Di seneci