…e del loro significato!

‘Vecchio’ è una di quelle parole che non si possono più pronunciare perché ‘politically incorrect’.

Ma quando mai? A 90 anni si è vecchi, non anziani!

Perché negare la bellezza di una quarta età la cui esperienza è inevitabilmente visibile?

Negare la vecchiaia proibendo l’uso di questa parola, in questa società decadente e tesa all’eterna corsa verso la bellezza e la gioventù, significa negare la malattia e anche la morte.

Riappropriamoci delle parole e del loro significato.

Stiamo vivendo come struzzi. Struzzi che non amano chiamare le cose con il loro nome, sperando forse di tenersene lontano. 

Si ricorderà che diversi  anni fa la parole ‘tumore’ non veniva pronunciata. Si diceva: “Ha un brutto male” oppure “Ha quel male lì”. Quasi che non dandogli un nome, negandone l’identità si potesse esorcizzare.

Non riconoscere e non accettare le malattie e il naturale decadimento del corpo, non significa non farli accadere.

Riappropriamoci delle parole .e del loro significato!

I 70enni così come gli 80enni oggi, non sono i vecchietti incartapecoriti di 40-50 anni fa. Sono persone attive che viaggiano, fanno sport, hanno una vita sociale e fanno progetti. Studi recenti hanno verificato che dai 65 ai 75 anni si va meno da dottore, si cura di più il proprio corpo, si frequentano le terme e anche i siti social per nuovi incontri!

Non è passata la voglia di vivere, di stupirsi e di sperimentare, perché no, anche con nuovi affetti. La vita va avanti e forse, mai come ora, si ha voglia di stare al passo con i tempi.

E’ un’epoca di privilegi, la medicina ci viene incontro, così come la medicina estetica per chi vuole tenersi un po’ su.

Però non lamentiamoci degli anni che passano e chiamiamoci pure vecchi.

Poter invecchiare è un privilegio, e non a tutti è concesso!

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