Lo scorso 27 maggio 2024 l’appuntamento con le Conferenze del “Club della Colomba della Civiltà” organizzate dall’associazione culturale L’Alba del Terzo Millennio presieduta da Sara Iannone EUROPA: TEMPO SCADUTO! È
ORA DI COMPIERE L’UNIONE E DI ATTUARE LA VISIONE DEI PADRI FONDATORI Analisi puntuali e spunti di riflessione con gli interventi di Franco Gabrielli, Maurizio Fioravanti, Alessandro Minuto Rizzo, Antonello Folco Biagini, moderati da Stefano Polli.
Un confronto molto interessante e di altissimo livello sul futuro dell’Unione europea, alla luce degli attuali scenari politici, economici e militari, ha conquistato l’attenzione di una folta platea lo scorso 27 maggio 2024 a Roma, nella Terrazza dell’Hotel The Hive. L’occasione è stata il nuovo appuntamento con il ciclo di Conferenze del “Club della
Colomba della Civiltà”, ideato e organizzato da Sara Iannone dal titolo: “Europa: Tempo Scaduto! È ora di compiere l’Unione e di attuare la visione dei Padri Fondatori”, che richiama una riflessione sulla necessità di ridefinire il ruolo dell’Europa sulla scena internazionale.
Al tavolo dei relatori: il Generale dell’Esercito italiano Maurizio Fioravanti, già comandante del Contingente italiano in Libano; lo storico Prof. Antonello Folco Biagini, già rettore di Unitelma Sapienza – Roma; il Prefetto Franco Gabrielli, docente di Public Management alla SDA Bocconi di Milano; l’Ambasciatore Alessandro Minuto Rizzo, presidente NATO Defence College Foundation.
Dopo i saluti del presidente Sara Iannone si sono susseguiti gli interventi abilmente moderati da Stefano Polli, vicedirettore Ansa, che, grazie alla sua professionalità e alla straordinaria padronanza dell’argomento formata anche sul campo, ha dato un contributo importante all’incontro e stimolato i relatori con domande puntuali e interessanti.
Rispondendo a Polli che ha ricordato come negli ultimi anni l’Europa sia stata costretta a fare passi avanti in
politica estera – il suo tallone d’Achille – a causa della pandemia e delle guerre in Ucraina e a Gaza, e affermato che la via dell’Unione sia ormai tracciata, Gabrielli ha citato il diffuso slogan elettorale: “Meno Europa e più Italia”, definendolo il peggiore dei propositi che si possano avere; pertanto, se non si può negare che la strada sia tracciata è altrettanto vero che si tratta di una strada particolarmente accidentata.
E questo accade paradossalmente, ha aggiunto Gabrielli, in un momento storico in cui il mondo avrebbe più bisogno di un ’Europa coesa alla guida di un percorso di crescita e di prosperità. “In un momento in cui il mondo è gestito da tre colossi: gli Usa, la Cina e la Russia, mai potremo confrontarci da singoli nelle politica internazionale”, ha detto il Generale Fioravanti, ma dobbiamo essere l’Europa, altrimenti saremo sempre succubi di qualcuno.
Apprezzando e sottolineando l’importanza del fatto che i militari abbiano consapevolezza dell’importanza di un’Europa che si muova tutta insieme, Polli ha voluto ribadire la professionalità e anche l’umanità con cui i militari italiani si comportano nei teatri di guerra e che ha personalmente constatato da inviato di guerra: la missione è la stessa ma i nostri militari “lo fanno in maniera diversa dagli altri”.
“Credo che l’Unione sia qualcosa di miracoloso, è straordinario che esista”, ha esordito l’Ambasciatore Minuto Rizzo.
L’Europa ha un’enorme resilienza, nelle crisi trova occasioni di crescita e già da decenni abbiamo numerose esperienze di cooperazione. “Chi di noi ha rapporti con l’Inghilterra sa che gli inglesi hanno grandi problemi” dopo la Brexit, sia politici sia economici e anche il senso di appartenenza è in discussione”. “Vedo certamente un futuro” ha detto l’Ambasciatore concludendo che la sfida maggiore è quella dell’allargamento perché allargare continuamente una comunità rende difficile il lavoro comune; in Europa esiste unico status che è quello di paese membro, non ci sono stadi intermedi che, invece, secondo l’Ambasciatore sarebbero molto utili.
Particolarmente interessante e spunto di riflessione per gli altri relatori è stato l’intervento del professor Biagini che posto l’attenzione sui momenti storici fondamentali per gli equilibri, soprattutto con la Russia, e gli accordi internazionali disattesi. “In questi anni lo spirito costruttivo dell’Unione Europea è venuto meno”, ha detto Biagini, ma l’aspetto che fa ben sperare è che i giovani si sentono naturalmente cittadini europei, “lo danno per scontato, non lo mettono neanche in dubbio ”.
Sul delicato tema della sicurezza, introdotto dalle domande di Polli, il Prefetto Gabrielli ha portato l’attenzione sulla pericolosità guerre immateriali, asimmetriche , e ricordando le ingerenze ai tempi della Brexit ha detto di aspettarsi che la Russia giochi le sue carte anche in questo periodo elettorale. “Assistiamo sempre più a una sorta di scenario ibrido dove sarà sempre più difficile percepire le fonti delle minacce e combatterle – ha concluso – penso che quello che impropriamente chiamiamo virtuale sia una vera minaccia”.
Della Difesa comune europea ha parlato, in particolare, il generale Fioravanti che, più di un unico esercito europeo
prevede un sistema di eserciti complementari: “Noi militari siamo già abituati a scambiarci, per noi è scontato, in questo senso siamo molto più avanti della politica”.
Il Club della Colomba della Civiltà è un progetto dell’associazione culturale “L’Alba del Terzo Millennio”, presieduta da Sara Iannone, legato al Premio “Le Ragioni della Nuova Politica”, il cui Comitato d’Onore è presieduto da Gianni Letta. Da questo progetto sono nate Le conferenze del Club della Colomba della Civiltà, pensate come momenti di approfondimento dedicati ad argomenti specifici di particolare rilevanza e attualità, a quei temi che per varie ragioni non vengono approfonditi come dovrebbero. Ogni conferenza è seguita da una serie di domande e risposte brevi, alla maniera del question time.
Il Club la colomba della civiltà è stato costituito con il coinvolgimento delle oltre cento autorevoli personalità insignite, nel corso degli anni, del premio Le Ragioni della Nuova Politica le quali intervengono agli incontri sia come relatori sia come pubblico.
Il nome del Club riprende quello del trofeo del prestigioso premio Le Ragioni della Nuova Politica, ideato e fondato dalla Presidente Iannone nel 1996, che è appunto La Colomba della Civiltà, con il quale vengono insignite quelle personalità che degli ideali del Premio sono il simbolo e l’espressione e che noi definiamo “Costruttori di civiltà”
perché, attraverso i loro percorsi personali e professionali, sono coloro i quali contribuiscono a far crescere il nostro Paese nel rispetto di quei valori umani che sono imprescindibili per una società civile.