INSIDE OUT 2, la recensione a cura di Marco Famà

Possiamo dirlo, questa volta Disney e Pixar hanno fatto centro. Infatti con “InsideOut 2” non solo sono riusciti a creare il sequel di un film che ha lasciato un segno indelebile nella filmografia Disney e inciso il proprio nome nella storia dell’animazione, ma hanno fatto un prodotto autoconclusivo che può essere visto anche se non si conosce il suo precursore. Comunque “Inside Out” è talmente bello che vi consiglio di recuperarlo!

In gioco le emozioni

In questo secondo capitolo tornano in gioco le emozioni, Gioia (Stella Musy), Rabbia (Paolo Marchese), Disgusto (Veronica Puccio), Paura (Daniele Giuliani) e Tristezza (Melina Martello) e se nel primo film Gioia e Tristezza sembravano alternarsi per capire quale emozione fosse la più importante, in “Inside Out 2”, diretto da Kelsey Mann, ancora una volta ci troviamo a fare i conti con il fatto che tutte le emozioni hanno uguale importanza o comunque tutte servono in proporzioni diverse, sia per apprezzare le altre e sia per farci cresce e diventare quello che siamo e saremo.

Riley Anderson, protagonista del film

E Riley Anderson, protagonista del film sta crescendo e si troverà a dover ristrutturare tutta sé stessa nell’affrontare la più bella e complicata fase della vita di ognuno di noi: la pubertà. A “supportare” Riley in questo percorso ad ostacoli verso la costruzione della sua nuova persona interiore si affacceranno nuove emozioni: Ansia, doppiata egregiamente nella versione italiana da Pilar Fogliati, Invidia doppiata dalla simpaticissima Marta Filippi, Imbarazzo personaggio che parla appena, doppiato diciamo facilmente da Federico Cesari e per chiudere Ennui (la noia, quella di Angelina Mango) che come nella versione originale americana è affidata a una voce con accento francofono, da noi è l’esordiente Deva Cassel ad accentuare volutamente questa parlata francese che fa tanto Poirot e Ispettore Clouseau donando al personaggio quella svogliatezza e apatia tipiche del periodo adolescenziale.
Periodo complicato in cui per la prima volta nelle nostre vite si affaccia l’Ansia che spesso prende il sopravvento aumentando il nostro caos interiore. Cosa che succede anche a Riley nella cui testa il comando verrà assunto proprio dall’ultima arrivata dipingendo alle altre emozioni tutti i possibili scenari futuri, a volte catastrofici, che vedranno protagonista la ragazza.
Ansia quindi diventa l’antagonista di Gioia e delle “vecchie” emozioni, estromettendole dalla sala controllo della testa di Riley e assumendo il comando di tutto, compresa la selezione dei ricordi da mantenere e di quelli da mandare nell’oblio. Ricordi che formano le convinzioni che concorrono a trasformarci nella persona che diventeremo. In questo modo Ansia, quindi, prova a estirpare la Riley cresciuta fino ad allora con valori positivi, per crearne una nuova piena di ansie e paure tali da spingerla anche a commettere cose che fino al giorno prima la ragazza non avrebbe mai fatto, come voltare le spalle alle sue amiche di sempre.

Un film in cui ogni spettatore è partecipe

​Rileggendo la mia recensione, mi accorgo che ho preso questo film molto sul personale, ma d’altronde credo che fosse proprio lo scopo degli autori, coadiuvati nella scelta dei termini, dell’interpretazione e nella scrittura di alcuni dialoghi da un nutrito team di psicologi, rendere ogni spettatore partecipe al punto da calarsi nei panni di un adolescente che affronta alcune cose per la prima volta, tra cui quel cambiamento fisico, ormonale e mentale che ha portato tutti a fare anche scelte sbagliate durante quel percorso, che però non sempre sono irrimediabili.
Si arriva così al finale in cui viene ribadito che tutto ciò che abbiamo fatto, positivo e negativo che sia, deve far parte di noi perché determina ciò che siamo, senza dover per forza di cose cancellare o mettere sotto il tappeto ciò che non ci piace, ma usando proprio quelle cose che sembrano negative per migliorare e maturare.

“Inside Out 2” un concentrato di emozioni

In conclusione i 96 minuti di “Inside Out 2” sono un concentrato di Emozioni, scusate il gioco di parole, che scorrono bene e non lasciano molto in sospeso. Le musiche sono state affidate anche questa volta al grande maestro Michael Giacchino, ultimi, ma non ultimi per nulla, ricordiamo la bravissima Sara Ciocca, adolescente anche lei, che presta la voce a Riley e Stash (il cantante dei Kolors) che invece la presta al personaggio di Lance Slashblade.
Come avrete capito il film mi è piaciuto al punto che mi aspetto una saga, è inutile nasconderlo. E visto che non c’è due senza tre e i film maker Mark Nielsen e Kelsey Mann presenti con noi all’anteprima, insieme ai doppiatori italiani, non hanno escluso questa eventualità, aspettiamoci un “Inside Out 3” con una Riley alle prese con primi amori e il passaggio all’età adulta che tutti vorremmo vedere.
Il film arriva nelle sale italiane dal 19 giugno, ed è il più atteso della stagione, quindi non credo che dovrò dirvi di correre al cinema a godervi lo spettacolo… buona visione!
Marco Famà