“La speranza è l’ultima a morire ma sinceramente sarebbe necessario un reset drastico per poter tornare a quando la musica era al centro di tutto…”

I WorldPlan nascono nel 2018 fra le colline toscane, grazie all’estrema sintonia fra i membri della band. Lorenzo Masi, Alessandro Iacobelli, Leonardo Dei, Gabrio Cintura e Francesco Bracci hanno deciso di incidere nei loro brani degli elementi che rispecchiassero la loro vera natura: così, nel 2019, esce il loro primo lavoro “Easyli Rhetieving”, un EP di 6 tracce veloce, potente e sporco, dotato di una forte carica emotiva e di denuncia. Durante il lockdown, continuano a scrivere e produrre brani, facendo emergere ancora di più il loro forte carattere. Nel 2022, esce il primo album “Jukai”, un viaggio mistico fra la vita e morte, costituito da 12 tracce: i temi trattati sono l’incomunicabilità fra l’individuo e la società moderna e i conseguenti istinti di autodistruzione. Questo album porta i WorldPlan a condividere il palco con esponenti importanti del panorama musicale, come Nanowar of Steel, David Ellefson, Jeff Scott Soto, Chris Slade e altri. Al momento, l’ambizione dei membri del gruppo ha permesso di continuare a scrivere e pubblicare nuovi singoli, stavolta in lingua italiana.

Ciao ragazzi, da dove è saltata fuori “Vertebrato”? Parlatecene un po’.

Vertebrato è un brano nel quale abbiamo voluto dare voce al disagio generazionale dovuto ad una sorta di annientamento sociale. L’uomo provocatoriamente viene ridotto al proprio lato animale (nella sua accezione più negativa) dal termine vertebrato e questo perché la società creata da lui è ormai è sfuggita al suo controllo e da essa viene visto solo come una risorsa da sfruttare.

Quali sono state le vostre fonti di ispirazione?

Le nostre fonti di ispirazioni sono incalcolabili… Oltre a quelle musicali, più facilmente riconoscibili nel nostro sound, veniamo contaminati da film, libri, manga e qualsiasi forma di arte o intrattenimento vi possa venire in mente. Possiamo però dire che nel nostro ultimo progetto la parte elettronica si fa sempre più protagonista e che ci siamo confrontati con la sfida di produrre testi in italiano.

Domanda impegnativa: c’è un piccolo tour all’orizzonte? Dove vi si potrebbe ascoltare live?

Al momento stiamo definendo la programmazione per le date di fine estate ed inizio autunno. Per renderne pubbliche alcune aspettiamo semplicemente tutte le ufficialità del caso. Chi volesse rimanere costantemente aggiornato su tutte le news del mondo WorldPlan può tranquillamente cercarci su tutte le piattaforme social.

Pubblicare un album? Se sì, quando uscirà? Oppure continuerete facendo uscire singoli come esige la discografia di oggi?

Domande semplici ma complesse… Abbiamo già alle spalle la pubblicazione di un EP (Easyli Rhetieving) e di un full lenght (Jukai) e volevamo sperimentare un modo diverso per rendere pubblica la nostra musica. Da romanticoni siamo ancora legati al concetto di album, ma stavolta vorremmo riuscire a dare una propria vita e un proprio spazio ad ogni singola traccia. Stiamo cercando una mediazione tra la nostra volontà artistica di proporre un progetto coeso, completo che abbia un inizio e una fine con la soglia di ascolto di un utente medio. Quindi ogni traccia del nostro nuovo lavoro sarà un singolo e chi vorrà averne la visione d’insieme non deve far altro che pazientare!

Il mondo musicale indipendente italiano è in forte crescita… credete si possa tornare ai tempi in cui la musica era davvero il centro di tutto, quando c’erano veri messaggi, vere emozioni e non soltanto finzioni e prodotti confezionati a tavolino?

La speranza è l’ultima a morire ma sinceramente sarebbe necessario un reset drastico per poter tornare a quando la musica era al centro di tutto. Questo spirito si conserva tutt’oggi in band come la nostra ma al momento vediamo solo braci soffocate sotto un sistema mordi e fuggi che cerca sempre di ottenere il massimo profitto a discapito di tutto e tutti. Anche il termine indipendente al momento suona quasi sarcastico, in quanto anche le realtà musicali emergenti sono “obbligate” a curare tutti i social proponendo contenuti sempre nuovi, a curare la propria immagine e così via… Ci sembra che nessuno sia realmente indipendente al giorno d’oggi. Non ci resta che rimanere fedeli a noi stessi, procedere determinati e sperare che sempre più persone apprezzino la nostra proposta.

Dove vi vedete da qui a dieci anni, artisticamente parlando? Ambizioni da raggiungere o semplicemente vivere il “carpe diem”?

Artisticamente ci vediamo e ci vedremo sempre in costante evoluzione. Perché ripetere un qualcosa che si è già fatto? Al momento sta uscendo col contagocce il nostro ultimo lavoro, ma noi siamo già in sala a lavorare sul progetto successivo. Ci piace rimanere fedeli a noi stessi ma declinarci in più gusti, più direzioni: non ci piace annoiarci. Abbiamo progetti a lungo termine, ma le orecchie sono sempre dritte pronte a captare qualsiasi opportunità valga la pena di essere colta.

Lasciateci un messaggio!

Ci siamo divertiti un sacco ad essere intervistati da voi e a raccontarci. Se vogliamo realmente tornare a mettere la musica al centro di tutto dobbiamo sostenere le realtà che ci piacciono, sennò le cose non cambieranno mai.