700 visitatori per il sito archeologico vicino a Civitavecchia

 

Dopo Palazzo Ruspoli a Cerveteri, il Castello di San Giorgio a Maccarese e Castrum Novum a Santa Marinella, si torna a Civitavecchia, dove nel 2022 era stato aperto al pubblico il Forte Michelangelo sul porto. Anche qui, sabato 12 e domenica 13 ottobre 2024 una folla di appassionati di storia e cultura ha seguito il gruppo di volontari, capeggiati da Daniele Di Giulio, alla scoperta delle Aquae Tauri.

Il sito è stato reso visitabile grazie ai lavori di restauro e valorizzazione realizzati tra il 2023 e il 2024 dal Comune di Civitavecchia col sostegno del FAI nell’ambito del programma “I Luoghi del Cuore”.

Anche quest’anno l’affluenza è stata importante, ben 700 visitatori, che grazie alla volontà, all’organizzazione e alla capacità narrativa dei volontari del FAI, ha decretato il successo dell’iniziativa, favorito anche dalle splendide giornate di sole. All’evento ha collaborato anche la Protezione Civile del Comune di Civitavecchia che ha fornito un valido sostegno sia logistico sia di personale.

Ma facciamo un passo indietro nella storia. Cerchiamo di capire come è nato il sito di Aquae Tauri e come si è sviluppato nel tempo.

Siamo su un’altura denominata Poggio della Ficoncella a circa 4 km da Civitavecchia, un colle di travertino con antiche frequentazioni fin dalla Preistoria. Aquae Tauri fu prima un luogo sacro agli Etruschi, poi fu acquisito e monumentalizzato dai Romani dal II secolo a.C. e affiancato da un abitato, il municipio di Aquae Tauri, fondato approssimativamente intorno al 180 a.C. e ancora non ritrovato.

Il nome probabilmente derivava da quello del console Tito Statilio Tauro (I secolo a.C.), tuttavia Rutilio Namaziano (V sec. d.C.) nei suoi scritti faceva derivare il nome delle acque “Taurine” dalla divinità etrusca di Acheloo, rappresentata con corpo di toro e volto umano barbuto, che i romani assimilarono alla propria divinità di Giove Taurino. Il dio-toro, raspando il terreno, fece sgorgare l’acqua sacra.

Nel 107 d.C. l’imperatore Traiano costruiva il porto di Centumcellae (Civitavecchia), l’abitato annesso e anche le Grandi Terme Imperiali, in vicinanza di Aquae Tauri. Con la caduta dell’Impero Romano si perse ogni memoria e si confusero Aquae Tauri con le nuove Thermae Tauri di Traiano.

Il primo sponsor delle proprietà curative delle acque della collina della Ficoncella fu Garibaldi nel 1875, quando curò i suoi dolori e invio lettere ringraziamento.  Sulla spinta della fama del grande eroe e con una sottoscrizione popolare nel 1882 venne costruito il Grande Albergo delle Terme a Civitavecchia, con ben 100 camere e 25 appartamenti dotati di acqua termale! Purtroppo non è più possibile essere ospiti dell’albergo, perché fu distrutto nel 1943 durante i bombardamenti americani della Seconda Guerra Mondiale.

Nel 1877 durante i lavori per l’allacciamento della sorgente alla tubatura che avrebbe portato l’acqua termale al Grande Albergo delle Terme viene riscoperta la vasca di Aquae Tauri.

Sul poggio della Ficoncella è oggi visibile, oltre ai canali scavati e alle cisterne, la grande vasca ellittica intagliata direttamente nel travertino. Si tratta di una vasca sacrale che contiene acqua “miracolosa” (calda e curativa). Si parla di vasca sacrale e non di terme mancando il sistema di vasche e di ambienti tipico delle terme romane. Stupendo l’ingegnoso meccanismo di canaletti che percorrono tutta la vasca permettendo di miscelare l’acqua calda che fuoriusciva intorno ai 53° con quella fredda portata con un acquedotto dai monti di Allumiere.

Ancor oggi è possibile sentirsi un po’ antichi Romani, visitando le attigue terme comunali della Ficoncella, dove le acque offrono sollievo per la cura dei reumatismi, dei dolori articolari, per le riabilitazioni post traumatiche, per i trattamenti respiratori, gastro-intestinali, per cura della pelle.

Che aspettate allora?!

Vi aspetto lì per raccontarvi un’altra storia.